Archivio | 20 novembre 2012

I bambini decidono quando parlare

Nel primo anno di vita il bambino dice due o tre parole, oltre a mamma e papà, ma nel secondo anno inizia un meraviglioso fenomeno che è lo sviluppo del linguaggio. In un momento in cui il piccolo vede la madre allontanarsi e iniziare a separarsi da lui, quando l’originaria comunione fisica diviene meno intensa, impara a sviluppare una comunicazione fatta di espressioni del volto, di gesti e di suoni e impara a servirsi delle parole per comunicare con la madre a un livello più maturo, sempre più completo.

Si inizia con tatà e papà. Un livello che lo fa essere più simile ai suoi genitori e che lo rallegra anche per questa sua acquistata capacità. In un primo momento il bambino si diverte a emettere suoni: la madre glieli ripete e lo aiuta a definirli più chiaramente. I primi suoni sono spesso “tatà” e “papà”, mentre “mamma” può venire un po’ dopo. Gradualmente il bimbo impara a usare parole che non sono una semplice ripetizione di suoni uditi, ma hanno una funzione attiva. Egli impara a chiedere qualche cosa, a manifestare i suoi desideri mediante vocaboli anziché con segnali e gesti. C’è un’enorme varietà riguardo al momento in cui comincia ad articolare le prime parole; alcuni possono accumulare molto presto un ricco vocabolario, altri possono rifiutarsi di rinunciare al primitivo modo di comunicazione infantile, pur interessandosi all’ambiente circostante. Improvvisamente poi decidono che in fin dei conti val la pena di crescere e in brevissimo tempo imparano a parlare. Se un bambino parla meno bene della media dei suoi coetanei, ma si mantiene in costante comunicazione con la madre mediante altri mezzi, non c’è motivo di preoccuparsi di questa lentezza.

Va stimolato a esprimersi. E’ importante non costringere il bambino ad adoperare il linguaggio, anche se è utile continuare a stimolarlo nell’esprimersi sempre meglio. La madre, nel parlare al bambino, deve adoperare ripetutamente una determinata parola o espressione, pronunciandola con semplicità e chiarezza, ma deve ricorrere anche a frasi intere, altrimenti il piccolo si fa un’idea assai generica delle parole. Egli ha bisogno di udire la ricchezza dei vari toni e delle varie cadenze nella voce della madre e degli altri familiari che lo circondano.

Tra uno e due anni, in genere, il bambino ha un vocabolario di 10-20 parole, ma già a tre anni il vocabolario aumenta a 300-4oo parole per arrivare a quasi mille dopo il terzo anno.

Arrestato Maruccio, ex capogruppo Idv

L’ex consigliere dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio  accusato di peculato: distratto 1 milione di euro dalle casse del partito

La Guardia di finanza ha arrestato a Roma l’ex consigliere regionale dell’Idv,  Vincenzo Maruccio. Il politico è accusato di peculato per aver sottratto dalle casse del partito circa un milione di euro negli ultimi due anni. I soldi risultano distribuiti su una decina di conti correnti che poi sono stati svuotati.

Maruccio è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli. L’ordinanza di arresto è stata eseguita dagli uomini del Nucleo valutario guidati dal generale Giuseppe Bottillo che hanno effettuato le indagini e sono riusciti a ricostruire il percorso dei soldi, individuando anche alcuni prestanome che avrebbero aiutato Maruccio a eludere i controlli sulla gestione dei finanziamenti. Il consigliere regionale rimarrà in carcere per 30 giorni. A seconda delle esigenze istruttorie, la durata della detenzione, prevista dal codice di procedura penale per i provvedimenti scaturiti dal pericolo di inquinamento probatorio, può essere rinnovata.

Le indagini degli investigatori della Finanza hanno accertato che dal maggio del 2010 al giugno 2012 sono transitati sui conti del gruppo politico circa 2 milioni e 500 mila euro. Di questo denaro gestito da Maruccio in totale autonomia 500 mila euro sono stati sparsi con bonifici su una quindicina di conti correnti.

Maruccio, pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale, viene descritto come una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro, anche prendendo i risparmi della nonna.

Era schiavo dei videopoker, ecco perché aveva un bisogno spasmodico di contanti, di cui ne avrebbe utilizzati 100mila a tale scopo. .